Orario: 18-20
Le resistenze batteriche rappresentano attualmente una grave emergenza di Sanità Pubblica. Si corre il rischio di un drammatico ritorno all’”era pre-antibiotica”, quando si moriva di tifo, polmonite, tubercolosi e tante altre patologie infettive causate da batteri. L’European Center of Disease Control (ECDC) ha comunicato che nel 2017 si sono registrati in Europa 33.000 decessi dovuti ad infezioni sostenute da batteri resistenti agli antibiotici e circa un terzo di questi decessi è avvenuto in Italia a conferma che il nostro Paese ha le più alte percentuali di resistenze batteriche.Il fenomeno delle resistenze batteriche è presente sia in ospedale che sul territorio. Tra le cause che scatenano le resistenze bisogna segnalare un uso eccessivo di antibiotici da parte dei medici ma a volte anche un cattivo uso da parte dei pazienti che assumono gli antibiotici al bisogno come se fossero dei farmaci sintomatici, sospendendoli anticipatamente a quanto indicato dal medico, quando pensano di essere guariti o molto migliorati, o ritardando l’assunzione delle dosi successive e, infine, l’abuso di antibiotici in campo zootecnico.
La situazione delle resistenze è resa ancor più grave dal fatto che da oltre 15 anni non vengono messi a disposizione del medico del territorio nuovi antibiotici.
Le strategie per tentare di arginare il fenomeno delle resistenze sono l’uso più appropriato e prudente di questi farmaci e la rotazione delle diverse classi di antibiotici.