Orario: 18-20
Una delle principali cause della resistenza batterica è rappresentato da un uso eccessivo e a volte non appropriato degli antibiotici da parte della classe medica. Una commissione di esperti internazionale ha ipotizzato che, se gli antibiotici non dovessero essere più efficaci, nel 2050 si ipotizzano 10 milioni di decessi ogni anno nel mondo, dovuti a malattie infettive batteriche non più curabili con antibiotici. Queste infezioni rischiano così di diventare la prima causa di morte facendo registrare un numero di decessi superiore a quelle che attualmente sono causati dalle patologie oncologiche. Il medico, molto spesso, prescrive gli antibiotici in modo empirico, cioè non facendo ricorso al laboratorio di microbiologia che ha il compito di isolare, identificare e valutare la sensibilità “in vitro” del patogeno che causa l’infezione, a diversi antibiotici, in modo da indicare al medico l’antibiotico più efficace, almeno “in vitro”. Una migliore appropriatezza prescrittiva degli antibiotici servirà a ridurre l’incidenza di isolamento di batteri resistenti. Bisogna prescrivere gli antibiotici quando si ha un fondato sospetto di infezione batterica. Non è raro assistere alla prescrizione di antibiotici per trattare infezioni ad eziologia virale come la rinite o l’influenza, ad eccezione di quei rari casi in cui c’è il rischio di una possibile sovrapposizione batterica soprattutto in quei pazienti defedati o con deficit del sistema immunitario. Verranno discusse le prescrizioni di antibiotici fatte dai medici di medicina generale e dagli odontoiatri. Il medico, inoltre, dovrebbe ricordare al paziente di assumere l’antibiotico seguendo puntualmente le indicazioni fornite in termini di durata del trattamento e di intervallo puntuale tra le dosi. Un uso più prudente e razionale degli antibiotici comporterà una maggiore efficacia terapeutica e consentirà una diminuzione delle percentuali di resistenza.